Discernimento in Comune

Steps for effective process of discernment in common

Introduzione al discernimento in comune

La Chiesa primitiva affronta una decisione cruciale… insieme

Acts 15: 19-22.

Commento: Il problema suscitava forte emozione e tensione. La Chiesa avrebbe incluso i non giudei? O sarebbe rimasta un gruppo all’interno della comunità ebraica? Il testo mostra come erano presenti l’ascolto, la volontà di sentire un altro punto di vista, la capacità di gestire in qualche modo le paure e le tensioni e, in mezzo a tutto questo, di udire la voce dello Spirito.

Almeno due tipi di discernimento in comune

Discernimento situazionale e discernimento decisionale

Il discernimento sta diventando sempre più conosciuto e praticato nel mondo religioso e si stanno sviluppando anche forme secolari. Ci sono diversi tipi di discernimento che si attuano nella vita dei gruppi e degli individui.

Il discernimento situazionale potrebbe consistere, ad esempio, nel discernere la sfida secolare in un paese; l’atmosfera in una comunità; o a livello più ampio nella Provincia; o, di fatto, in tutta la Compagnia di Gesù. Si tratta di riflettere sui dati, chiedendosi in sostanza: “Che cosa sta accadendo in questa situazione? Quali sono le nostre diverse reazioni? Quali sono i diversi movimenti presenti nei nostri cuori?”. Discernere queste mozioni è importante. Una Provincia o comunità può essere essenzialmente nella consolazione, nel qual caso, i pensieri, le reazioni e le interazioni sono affidabili. Ma una Provincia o una comunità possono trovarsi in una sorta di desolazione con vari pensieri che emergono da quella desolazione. Tuttavia, come sappiamo da sant’Ignazio, l’analisi della situazione non può essere attendibile quando si proviene da una situazione di desolazione.

Decisioni… Decisioni

Ignazio identifica tre tipi di situazioni decisionali. Una è quella in cui è talmente chiaro che una determinata opzione viene da Dio, che è sufficiente andare avanti. Un’altra consiste in un momento di razionalità, dove si soppesano i pro e i contro spassionatamente. Un’altra ancora è quella in cui il gruppo o l’individuo sono influenzati da diverse ‘ mozioni ‘ del cuore, in cui la prospettiva di una determinata decisione suscita forti reazioni e movimenti del cuore, della mente e dell’anima. Se uno si trova nella desolazione o sta sperimentando mozioni dello spirito cattivo, Ignazio dice di “non cambiare”. Cerca di non lasciarti influenzare da tali mozioni. Aspetta che venga la consolazione.

Pianificazione Apostolica e Discernimento

Il discernimento non consiste essenzialmente nel prendere decisioni o nel risolvere questioni o problemi. Esso è sostanzialmente un modo di essere. Si tratta di vedere come lo Spirito è al lavoro nella nostra vita e nel mondo. Si tratta di imparare a sentire dove lo Spirito si muove e a seguire quella direzione. Se impariamo a sintonizzarci con esso, allora le decisioni sui punti concreti seguiranno più facilmente. Al contrario, se non conosciamo il discernimento degli spiriti non possiamo decidere in maniera veramente adeguata rispetto a questi spiriti. Ma saggiare gli spiriti è la prima cosa.

Questa separazione del processo decisionale dalle regole per discernere gli Spiriti ha il suo fondamento negli Esercizi Spirituali; lì le regole per discernere gli Spiriti sono in una sezione separata dalle linee guida per l’elezione.

È vitale evitare di rimanere intrappolati in una metodologia meccanica che vede il discernimento come un altro metodo. E’ più profondo. E’ un intero modo di essere. Per questo non possiamo fare un vero Piano Apostolico senza discernimento.

Domande per la riflessione

  1. Ripenso ad una decisione che ho dovuto prendere personalmente. Posso individuare la presenza di elementi di discernimento?
  2. Ripenso ad una decisione presa in gruppo. Quali elementi di discernimento erano eventualmente presenti? Una persona ha dominato? È stata una decisione libera? Come ho percepito il mio ruolo nel gruppo?

Le 3 dimensioni del discernimento

punto 1

Preparare il gruppo

COSA BISOGNA FARE

  1. Chiarire la questione o il problema da trattare.
  2. Riunire le principali parti interessate e dare loro una rapida formazione sul processo.
  3. Stabilire gli obiettivi e le aspettative del gruppo.
  4. Chiarire chi prenderà la decisione finale, il gruppo o un singolo.

“Il discernimento in comune è la condizione preliminare per la pianificazione apostolica a tutti i livelli della struttura organizzativa della Compagnia”

Fr. A. Sosa, Letter 27 Sep 2017

IDEE PRINCPIALI

All’inizio di ogni discernimento in comune è cruciale chiarire la questione, occorre comprendere il contesto, rivedere la missione e assicurarsi che il problema richieda un discernimento in comune.

Una volta chiarita la questione o il problema, si può decidere chi dovrà prendere parte al processo. Si tratterà di esperti in quella determinata materia; potrebbero essere gesuiti, laici, donne, membri di altri ordini religiosi, persone di altra fede o cultura. Per alcuni di essi potrebbe essere il primo discernimento in comune e, prima dell’inizio, avranno bisogno di essere formati (brevemente, 1 ora) sulle basi della conversazione spirituale e della libertà personale. Gli altri esercizi abbozzati in questi documenti possono essere eseguiti gradualmente anche per la prima volta. Perché il gruppo cominci a familiarizzare con il discernimento in comune si consiglia di simulare un discernimento dimostrativo su un problema semplice (ad esempio: dove andare a cena). In tal modo le persone scopriranno le tappe del processo e ciò che le attende. Il gruppo si sentirà più unito e a suo agio man mano che avanzerà nel processo.

Il ruolo e gli obiettivi del gruppo devono essere enunciati all’inizio: cosa ci si attende dal gruppo, quale monitoraggio sarà richiesto e quale coinvolgimento sarà necessario.

Prima di iniziare qualsiasi discernimento in comune occorre chiarire chi è l’autorità competente, qual è il ruolo del gruppo e chi prenderà la decisione finale, se il gruppo deciderà sulla base del consenso oppure se sarà il responsabile a prendere la decisione finale, dopo aver ascoltato il suggerimento del gruppo. Quando si imposta un gruppo occorre prestare attenzione ad eventuali conflitti, ad esempio un dipendente potrebbe non sentirsi libero di condividere ciò che sente/pensa in presenza del suo diretto superiore. Se i conflitti non possono essere evitati, alcuni strumenti possono essere utilizzati come ad esempio dei modelli di feedback anonimo.

VIDEO - Il ruolo dell'accompagnatore

IN CHE MANIERA

“Discernment is the key to navigating a seemingly rigid world”

Pope Francis

Chiarire la questione

  • 5 perché: Scavare in profondità nel problema per almeno 5 livelli chiedendosi “perché” al fine di chiarire la questione.
  • Regola delle 5 W, 1 H (Chi? Che cosa? Quando? Dove? Perché? Come?): Presenta gli elementi fondamentali e aiuta a comprendere la situazione ed il contesto

Riunire e formare le principali parti interessate

  • Libertà interiore -> Cosa consiglierei a qualcun altro?
  • Ascolto -> Conversazione spirituale
  • Missione -> Nominare la grazia che si chiede
  • Unione dei cuori -> Linea storica

Stabilire gli obiettivi del gruppo

  • SMART (Specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti, definiti in termini di tempo):
  • Identità-Vocazione-Missione: Chi siamo? A cosa siamo chiamati? Come rispondere alla chiamata?

Chiarire chi prenderà la decisione finale

  • Chiarire chi è l’autorità competente. Chiarire il potere del gruppo e la sua autorità.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE

  • Capisco il problema correttamente? Richiede un discernimento in comune? Sono pienamente in grado di condurre l’intero processo? Ho bisogno di aiuto esterno, di facilitatori? Ho bisogno di ulteriori risorse/materiali?
  • Sono disposto ad affrontare tutti gli aspetti del discernimento in comune? Sono libero di entrare nel processo? Ho delle preferenze personali?

punto 2

Raccolta dati

COSA BISOGNA FARE

1. Raccogliere informazioni rilevanti.

2. Effettuare analisi e riflessione.

3. Presentare le informazioni e l’analisi ai membri del gruppo.

4. Dedicare tempo alla preghiera personale.

“Bisogna avere a disposizione un’informazione completa, di qualità e alla portata di tutti sulla materia da trattare. Il buon discernimento dipende dalla conoscenza precisa della materia sulla quale si vuole fare elezione e di quale sia il risultato sperato da un processo tanto esigente e complesso. In questo modo si evita la banalizzazione di chiamare “discernimento” qualunque modo di giustificare decisioni piccole o grandi.”

P. A. Sosa, Lettera 27 Sett. 2017

IDEE PRINCIPALI

Il discernimento richiede che i partecipanti dispongano di informazioni affidabili e rilevanti sul problema trattato. Questo esige inevitabilmente un certo sforzo per la raccolta dei dati necessari. Tali dati non comprendono solo fatti e cifre, o pareri di esperti. Essi dovrebbero comprendere anche elementi altrettanto importanti quali opinioni, suggerimenti, commenti, e anche le risposte affettive di consolazione e desolazione, soprattutto di coloro che sono maggiormente interessati dalla questione trattata. Particolare attenzione andrebbe prestata anche alle voci e alle esperienze delle persone ai margini. Molto spesso, tali esperienze non sono espresse direttamente o verbalmente. Pertanto, durante la consultazione occorre osservare con spirito di sensibilità pastorale e ascoltare con il cuore.

Dopo la raccolta dei dati, dovrebbe essere effettuata un’analisi preliminare. Questa può consistere nell’esaminare le implicazioni dei dati, notare i punti significativi o sorprendenti, osservare i temi ricorrenti, o fare confronti e proiezioni. I processi di raccolta e di analisi dei dati sono spesso iterativi: le intuizioni derivanti dall’analisi a volte indicano la necessità di ulteriori informazioni. Tuttavia, poiché non è possibile ottenere informazioni ed analisi complete, è necessario fissare un limite di tempo per queste fasi. Quanto maggiore sarà la chiarezza con cui vengono identificati la questione su cui discernere e gli obiettivi, tanto più precise saranno la raccolta e l’analisi dei dati. Inutile dire che coloro che effettuano la raccolta e l’analisi dei dati dovrebbero farlo con spirito di indifferenza, apertura e docilità allo Spirito di Dio.

Una sintesi delle informazioni chiave e delle principali intuizioni derivanti dall’analisi dovrebbe essere inviata a tutti coloro che sono stati invitati a partecipare al discernimento. Un tempo adeguato dovrebbe essere concesso affinché ogni persona possa riflettere e pregare su questi contributi, e, se necessario, ottenere eventuali chiarimenti sulle informazioni ricevute. È importante fornire ai partecipanti alcuni punti guida per la preghiera e alcune domande specifiche su cui pregare.

VIDEO - Discernimento nelle instituzioni

 

IN CHE MODO

“The greatest value of a picture is when it forces us to notice what we never expected to see.”

John Tukey, American Mathematician

Raccogliere informazioni rilevanti
  • Raccolta di fatti e cifre di base da fonti attendibili
  • Contributi di esperti in materia
  • Analisi/Classificazione/Mappatura delle parti interessate
  • Feedback a 360°
  • Interviste e gruppi di discussione
  • Sondaggi
  • Conversazioni informali
  • Osservazione

Effettuare analisi e riflessione

  • SWOT -> Punti di forza, punti di debolezza, opportunità e minacce
  • PESTLE -> I segni dei tempi: tendenze politiche, economiche, sociali (comprese quelle religiose e culturali), tecnologiche, legali, ambientali
  • Albero dei problemi -> Problema, cause alla radice, conseguenze
  • Analisi d’impatto -> Impatto a breve e lungo termine di un evento e delle azioni alternative
  • Analisi storica -> Comprendere l’evoluzione storica del problema.
  • Analisi costi-benefici-> Costi e benefici potenziali di un evento o di un’azione proposta
  • Pro e contro-> Elencare gli aspetti positivi e negativi di ogni opzione, rispetto agli obiettivi che sono stati stabiliti nella tappa precedente.
  • Ciclo pastorale -> Vedi, giudica, agisci
  • Luci ed ombre -> Quali sono le luci e le ombre?
  • Osservazione generale-> Esaminare le implicazioni dei dati, i punti significativi o sorprendenti, i temi ricorrenti, le risonanze e tensioni; operare confronti.

Presentare le informazioni e le analisi ai membri del gruppo

  • Riepilogare i dati e le analisi in una breve relazione da distribuire ai membri del gruppo.

Dedicare tempo alla preghiera personale

  • Brani della Scrittura
  • Linee guida per il discernimento degli spiriti
  • Processo e domande suggeriti per la preghiera
  • Annotare le intuizioni o i frutti emersi dalla preghiera personale.

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE

  • Che cosa vogliamo scoprire?
  • Da dove provengono i tuoi dati?
  • Chi sono gli utenti finali dei risultati delle tue analisi?
  • Quali visualizzazioni di dati scegliere?
  • Comprendo i dati?
  • Ti senti di parte su qualcosa? In caso affermativo, qual è la causa?
  • Che cosa vi porta gioia e speranza qui?
  • Che cosa ti sta causando confusione angoscia?
  • Che cosa senti come la chiamata principale da Dio?

punto 3

Discussione e decisione provvisoria

COSA BISOGNA FARE

1. Riunirsi in gruppo e condividere i frutti della preghiera

2. Affinare il problema.

3. Proporre opzioni se vi è una decisione da prendere.

4. Preghiera personale.

5. Cercare il consenso emergente.

6. Dare tempo per la conferma.

IDEE PRINCIPALI

Dopo che i membri del gruppo avranno avuto il tempo di pregare con tutte le informazioni ricevute riguardo alla questione (problema?) trattata, una condivisione dei frutti e delle mozioni spirituali permetterà a tutti di percepire ciò che, per il gruppo nel suo insieme, sembra avere più peso e importanza ai fini della decisione da prendere.

Questo esercizio può indurre il gruppo a riconsiderare la questione posta o a riformularla con maggior precisione.

È ora il momento di esaminare i “pro” e i “contro” o, come propone sant’Ignazio negli Esercizi, i “vantaggi” e gli “svantaggi” di ciascuna delle opzioni o alternative considerate.

Questo esercizio verrà fatto tenendo sempre presenti l’identità, la vocazione e la missione del gruppo e, ancor più in definitiva, il maggior servizio e lode di Dio. Il condividere insieme richiede grande ascolto e libertà interiore, occorre aver cura di essere come l’ago della bilancia e, stando così, prestare attenzione alle ragioni e alle mozioni interiori che fanno propendere da una parte o dall’altra.

Nel tempo personale che segue, tutti saranno invitati a fare la propria scelta.

Le scelte fatte, con le relative ragioni, verranno poi espresse al gruppo nel suo insieme, il quale cercherà di raggiungere un consenso. Sarà bene ricordare a tutti la differenza tra consenso e unanimità. Nel consenso si cerca di percepire ciò che muove il gruppo in quanto tale, al di là delle opinioni personali.

La decisione che emerge sarà dapprima considerata provvisoria. Occorrerà tempo per presentarla al Signore in modo che Egli possa confermarla attraverso la pace e la gioia che dà. L’elezione, negli Esercizi individuali, è confermata dalla contemplazione della passione e risurrezione di Cristo. Gli Esercizi sul mistero pasquale sono indicati per sentire che Cristo riceve l’elezione fatta come partecipazione alla sua stessa missione di salvezza.

VIDEO - La fase della decisione provvisoria

STRUMENTI

Chiunque presieda il processo cerca di “leggere un consenso” e lo mette alla prova contro il gruppo. In mancanza di un consenso chiaro, la presidenza può procedere a sondaggi per individuare le aree di consenso. A questo punto potrebbe essere utile un dibattito aperto. In ultima istanza, il gruppo può decidere mediante votazione.

Pro e contro (4 colonne)
  • Triz (Teoria per la Soluzione Inventiva dei Problemi)
  • 4 Colonne
  • Nominare la grazia che si chiede

Preghiera personale

  • Punti della preghiera
  • Brani della Scrittura

Cercare il consenso emergente

  • Conversazione spirituale
  • Feedback anonimo
  • Sondaggio d’opinione

Dare tempo per la conferma

  • Conversazione spirituale

Guida alla conversazione spirituale

Facilitatore:

· Riassumere il processo per il gruppo.

· Assegnare un ‘timekeeper’.

Primo round di conversazione

Ogni membro, a turno, condivide consolazioni e/o desolazioni della sua preghiera.

2 minuti per la condivisione.

Una persona può saltare il turno. Poi si può tornare a loro.

Non discutere quello che viene detto e non fare commenti.

Secondo round di conversazione

Come sono stato influenzato da ciò che ho sentito nel primo turno?

· Cosa avete sentito nel primo turno?

· Avete sentito armonia o dissonanza con gli altri mentre condividevano?

· Come mi sento ora?

Intervento breve (meno di 1 minuto).

La gente può parlare a turno.

Parlare solo una volta.

Nessuna discussione o commento.

Terzo round di conversazione

Denominare i movimenti spirituali che avete riconosciuto dal secondo turno di conversazione.

Conversazione e ringraziamento insieme.

Ogni persona può fare una breve preghiera.

Facilitatore: fa un breve riassunto alla fine. Sono emerse una o due idee chiave o c’ erano uno o due punti che sono emersi più volte?

DOMANDE PER LA RIFLESSIONE

  • Sono in pace con questa decisione?
  • Sono a mio agio adesso, soprattutto se quella che ho considerato la migliore linea d’azione non è quella scelta dal consenso del gruppo? O sono a disagio?

punto 4

Decisione e azione

OBIETTIVI

1. Prendere la decisione finale.

2. Intraprendere alcune azioni.

3. Valutare il processo in corso.

IDEE PRINCIPALI

Il gruppo discernente ha preparato una proposta di decisione. Se ha lavorat0 bene, il frutto non è solo una risposta ad una determinata questione, ma anche uno stato di indifferenza, cioè l’apertura alla volontà di Dio e la capacità di accettare diverse opzioni buone, poiché il discernimento in genere consiste nell’operare una scelta tra diverse opzioni buone. Ora è giunto il momento per l’autorità competente di prendere la decisione finale. Questa persona deve tener conto di tutto il processo che ha avuto luogo, ma deve anche sentirsi libera riguardo alla decisione finale. Ha la responsabilità di interpretare la volontà di Dio emersa nel processo che il gruppo discernente ha attraversato. Chi decide deve spiegare bene i motivi per cui prende una determinata decisione e deve comunicarli in maniera adeguata.

L’attuazione è un momento molto importante. Il leader, insieme al suo team, deve decidere quali azioni daranno corpo alla decisione presa e deve iniziare al più presto ad attuarle. Il discernimento richiede tempo per riflettere, è un momento di prudenza e di attenta considerazione delle informazioni e dei sentimenti interiori. L’attuazione invece è il momento dell’azione diretta. Richiede un atteggiamento nuovo ed attivo. Questo è il tempo del leader. Questa persona deve intraprendere azioni chiare, al momento giusto, al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti. Quando questo non accade, la gente può sentirsi disorientata e scoraggiata.

La valutazione ha luogo dopo che sono già state attuate azioni significative e quando il gruppo può avere una chiara idea di ciò che sta avvenendo. Deve essere fatta al momento giusto. Il rischio potrebbe essere quello di farla troppo presto, quando ancora non è possibile giudicare gli effetti delle azioni intraprese. La valutazione considera gli obiettivi e le finalità stabiliti, ma anche obiettivi interiori come l’impegno, la speranza, la resistenza, la solidarietà, etc., per vedere se c’è una crescita anche in questi ambiti o no. In tal senso, è necessario valutare i dati che il gruppo può raccogliere. Ma anche in questo caso occorre esaminare più in profondità le mozioni interiori. La valutazione implica allora, ancora una volta, il discernimento, e dopo aver considerato i dati raccolti, può richiedere l’atmosfera del discernimento che consente di condividere le mozioni interiori personali.

STRUMENTI

Decisione finale

  • Ciclo del potere
  • Vita Morte Resurrezione:
  • Indifferenza

Celebrare la decisione finale in modo da rafforzare la consolazione ricevuta, dato che si è udita la voce dello Spirito.

Comunicare in maniera adeguata alle diverse parti interessate (alle persone che hanno partecipato e a quelle che saranno coinvolte nell’attuazione) la decisione finale. Questa comunicazione dovrebbe includere non solo la decisione in quanto tale, ma le motivazioni che l’hanno determinata, e il modo in cui il gruppo ha proceduto.

Attuare

L’attuazione avrà un aspetto molto diverso a seconda dei diversi ambiti cui si riferirà.

Una chiara comunicazione della decisione presa, del modo in cui deve essere attuata e dei valori che si vogliono promuovere, dovrebbe essere fatta alle persone che saranno coinvolte nell’attuazione.

È sempre necessario un qualche tipo di accompagnamento e feedback di ciò che viene fatto.

  • Piano di comunicazione:
  • Piano delle risorse:
  • Obiettivi SMART (Specifici, misurabili, disponibili, rilevanti, definiti in termini di tempo)
  • Gestione del cambiamento

Valutare

Comporta due fasi: 1) raccogliere dati oggettivi concernenti i principali ambiti di attuazione, 2) dedicare tempo alla preghiera e alla conversazione spirituale in cui il gruppo condivide le mozioni percepite (consolazioni e desolazioni) su quanto è stato infine realizzato. Le due fasi sono importanti e possono portare a prendere nuove decisioni.

  • Indicatori chiave di prestazione (KPI)
  • Sondaggi
  • Elenco equilibrato ed imparziale dei successi

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