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Ascoltando Dio

da | 14 Marzo 2025

Se non era già evidente ai discepoli che Gesù era più che speciale, anzi, che era il Messia che aspettavano da secoli, l’esperienza della trasfigurazione deve aver messo fine alle loro domande e ai loro dubbi. Avevano già assistito ai suoi insegnamenti con inconfondibile autorità, ai miracoli di guarigione ed esorcismo, alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, alla calma della tempesta in mare… in ogni caso, avevano avuto la possibilità di “vedere e credere”. E ora, dopo che Gesù finalmente ammette apertamente di essere il Messia, assistono alla rivelazione della gloria di Gesù come figlio eletto di Dio; rimangono senza parole per lo stupore.

Allora dalla nube uscì una voce che disse: “Questi è il mio Figlio prediletto; ascoltatelo”. Essi tacquero e quella volta non raccontarono a nessuno ciò che avevano visto. (Luca 9:36)

Che viaggio hanno fatto Pietro, Giacomo e Giovanni dal momento in cui hanno lasciato le loro reti in riva al mare e si sono messi a seguire quest’uomo. Sono diventati i membri principali di un gruppo di compagni, studenti e seguaci. Erano consapevoli di come Gesù avesse mostrato un particolare interesse per la loro crescita, di come si fosse affidato a loro nel suo ministero e di come loro sentissero una vicinanza con lui. E ora sono insieme per quella che per ciascuno di loro deve essere stata una delle esperienze spirituali/religiose più profonde della loro vita fino a quel momento.

Possiamo immaginare come questa esperienza abbia aumentato la tensione che provavano dentro di loro riguardo a ciò che Gesù aveva appena detto loro otto giorni prima, che sarebbe stato respinto, arrestato e messo a morte dalle autorità religiose? Come potevano conciliare tutto ciò che si aspettavano dal Messia – il rovesciamento dell’occupazione romana e la restaurazione della legittima monarchia davidica di Israele e della Giudea – con questa profezia della sofferenza e dell’esecuzione del loro maestro?

Senza dubbio, il silenzio che li avvolse dopo la rivelazione della divinità di Gesù non era vuoto, ma pieno. Doveva essere pieno di domande, pieno di soggezione, sì, ma anche di contraddizioni e vacillazioni tra speranza radicale e terribile disperazione. Forse era un senso così profondo di disorientamento e confusione che il silenzio era la loro unica risorsa. Cosa ci vuole per ascoltare Dio, per percepire ciò che Dio sta dicendo e come, senza essere sopraffatti? Gesù ci insegna che il modo per ascoltare Dio è attraverso la preghiera, sia esprimendo la nostra lode e chiedendo ciò di cui abbiamo bisogno, sia aprendoci a ricevere la volontà di Dio, proprio come preghiamo nel Padre Nostro: “venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà”.

Sappiamo che i nostri due antenati nella fede che appaiono sulla montagna, Mosè ed Elia, impararono entrambi questo mentre crescevano nella loro vocazione di profeti e capi del popolo. Impararono ad ascoltare nella loro preghiera, non solo a prestare attenzione ai grandi segni delle colonne di nuvole e di fuoco, ma anche alla piccola voce sussurrante. Sono maturati nella consapevolezza che le loro vie non erano quelle di Dio e che la sofferenza, a cui tutti naturalmente resistiamo, è spesso inevitabile quando ci impegniamo a compiere azioni giuste, ad amare in modo fedele e sincero e a servire cause più grandi di noi. La sofferenza spesso va di pari passo con il compiere grandi imprese, chiedere agli altri di uscire dalle loro zone di comfort e dare vita a qualcosa di nuovo. E certamente, come persone che guidano il cambiamento sociale o istituzionale, sappiamo che è raro che si realizzi una trasformazione profonda senza che anche noi passiamo attraverso un crogiolo.

Mentre riflettiamo sul mistero della Trasfigurazione, forse potremmo esplorare nella nostra pratica della preghiera, come stiamo ascoltando Dio? Se scopriamo che stiamo parlando per la maggior parte del tempo, possiamo fare spazio per prestare attenzione ai modi in cui la volontà di Dio si manifesta nella nostra vita? Forse la voce di Dio ci parla attraverso lo sconosciuto, o la persona che bussa alla nostra porta, o attraverso le circostanze sorprendenti che si svolgono intorno a noi. Come possiamo discernere la volontà di Dio quando sembra che le cose siano più difficili, più dolorose di quanto ci aspettassimo? Chiediamo a Gesù di insegnarci la sua via in questa Quaresima, e così trovare il suo coraggio, la sua speranza che alimenta la nostra.

Con voi sulla strada,

Tags in the article: Discernimento | leadership

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